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CMDBuild Newsletter nr. 88

Novembre 2021

In chiusura gli sviluppi della nuova versione CMDBuild 3.4

CMDBuild Newsletter nr. 88

Entro il mese di dicembre completeremo la milestone M2 e terminerà così la fase di sviluppo di CMDBuild 3.4.

Ci dedicheremo poi alle attività di test, di bugfix e di aggiornamento della documentazione tecnica, in modo da rilasciare la nuova versione di CMDBuild nel prossimo mese di gennaio come previsto.

Ricordiamo le principali novità della nuova versione:

  • nuove tipologie di attributi, link, file, formula e lookup multivalore
  • migliorie agli attributi preesistenti: reference su domini 1:1, supporto Markdown, attributi criptati
  • possibilità di configurare widget “inline” sulla scheda principale della classe
  • estensioni GIS: gestione dei permessi per gli attributi geografici, caricamento file DWG dalla mappa, organizzazione dei layer in un menu, informazioni sui punti nella mappa
  • nuovo CMDBuild Service BUS denominato WaterWAY: flussi di dati e messaggi, elaborazioni batch, moduli di input/output, gestione errori e notifiche, webhook
  • nuovo visualizzatore IFC (vedi notizia successiva)
  • ripristino della storia sulle relazioni ed altre attività minori

Non appena rilasciata la nuova versione 3.4 della piattaforma CMDBuild provvederemo ad aggiornare le applicazioni CMDBuild READY2USE e openMAINT.

Ricordiamo che per entrambe abbiamo appena rilasciato il mese scorso la nuova versione 2.2: qui trovate le novità di CMDBuild READY2USE 2.2  e qui trovate le novità di openMAINT 2.2.

Il nuovo visualizzatore IFC BIM

CMDBuild Newsletter nr. 88

CMDBuild include da tempo (dalla versione 2.2 del 2014) un visualizzatore interno di modelli IFC BIM 3D che, assieme alle funzioni di importazione di file IFC con sincronizzazione automatica delle informazioni di interesse, gli consentono di integrare il proprio modello di asset management con il paradigma BIM.

La limitata evoluzione del visualizzatore attualmente in uso, basato sui progetti opensource BIMSurfer e BIMServer, ci ha portato a valutare delle alternative.

Fra queste è stato individuato il progetto open source (licenza Affero GPL 3) xeokit costituito da un SDK per grafica 3D per BIM e AEC, utilizzato per visualizzare nel browser modelli IFC di grandi dimensioni.

Abbiamo ora integrato il prodotto, e dalla versione CMDBuild 3.4 sarà possibile scegliere se utilizzare come visualizzatore IFC lo strumento attuale basato su BIMSurfer o il nuovo strumento basato su xeokit.

Le caratteristiche principali dell’SDK xeokit sono:

  • velocità di caricamento e di renderizzazione di migliaia di oggetti
  • rendering a doppia precisione che permette la visualizzazione precisa della geometria del modello di un edificio
  • API progettate appositamente per applicazioni BIM/AEC
  • proprio motore WebGL, appositamente progettato per visualizzare modelli BIM ad alta precisione ed è compatibile con la maggior parte dei browser

La implementazione iniziale del nuovo visualizzatore in CMDBuild include le seguenti funzionalità:

  • navigazione gerarchica degli oggetti
  • elenco delle tipologie degli oggetti
  • visualizzazione delle informazioni dell'oggetto selezionato presenti su CMDBuild
  • cambio di visualizzazione 3D/2D
  • cambio di visualizzazione prospettica/ortogonale
  • possibilità di sezionare il disegno e visualizzare gli interni dell’edificio
  • cubo di navigazione per aiutare l'orientamento del disegno

La frequenza dei rilasci del progetto xeokit e la presenza di un SDK utilizzabile per sviluppare funzionalità aggiuntive custom ci consentirà nel tempo di estendere la lista riportata sopra.

Test di carico su applicazioni CMDBuild

Le applicazioni CMDBuild READY2USE e openMAINT vengono solitamente utilizzate in enti o aziende di dimensioni medio grandi con un numero di operatori, rispettivamente del Servizio IT o del Servizio Manutenzione, variabile fra una decina e qualche centinaio.

Sempre più spesso riceviamo richieste legate alla scalabilità delle applicazioni, con ipotesi di utilizzo in contesti anche di migliaia di utenti di cui diverse centinaia potenzialmente operanti in modalità concorrente.

In situazioni di questo tipo risulta molto importante capire in termini quantitativi la risposta del sistema sotto utilizzo intensivo per poter garantire una buona operabilità e bassi tempi di risposta dell'applicativo.

A tale scopo abbiamo scelto JMeter come strumento di esecuzione dei test tramite cui valutare il livello di carico di sistema.

Per lo svolgimento del test va innanzitutto dimensionata in modo opportuna l’architettura di erogazione dell’applicazione, prevedendo una configurazione “cluster” con un load balancer ed un numero adeguato di nodi di tipo application server in parallelo. E’ inoltre opportuno distribuire su server virtuali diversi i nodi dedicati al database (possibilmente con disco SSD), al sistema documentale, al portale self service ed agli eventuali sistemi di georiferimento.

Va poi definito un piano di test che includa delle sequenze di operazioni svolte più frequentemente, ipotizzando un numero di esecuzioni ed un distanziamento fra di esse.

Nella casistica simulata più recentemente i picchi di carico ipotizzati erano rappresentati dalla apertura ed avanzamento di workflow di Incident Management (ticket), dalla apertura di Incident tramite servizi esterni e dalla modifica di anagrafiche di CI (Configuration Item).

Il picco di operazioni da simulare corrispondeva al caso di 800 operatori che eseguivano ciascuno una operazione ogni 1.5 secondi.

Una volta creati gli script tramite il software JMeter, il test è stata avviato e mantenuto in esecuzione per un periodo di tempo pari a 10 minuti, analizzando nel frattempo il carico delle macchine e generando degli output grafici che mostrassero i tempi minimi e massimi di attesa ad ogni operazione.

Il test è stato ripetuto diverse volte, analizzando i punti critici evidenziati dopo ogni esecuzione ed intervenendo sui parametri di configurazione del sistema per ottenere le performance e la stabilità migliore dell'applicativo.

I risultati sono stati soddisfacenti, andando ad ottenere, dopo le ultime iterazioni del test, un carico sui nodi del sistema intorno al 60/70% rispetto alle risorse massime delle macchine.

Con circa 800 utenze in un tempo di 10 minuti i tempi di risposta medi per le operazioni più "pesanti" sono stati di 4/5 secondi circa.

CMDBuild sul campo - Unione della Romagna Faentina

faenza
Ci siamo avvicinati a CMDBuild tra il 2016 e il 2017 per sostituire una semplice soluzione sviluppata in Microsoft Access e non più adeguata alla crescente complessità di gestione dell'appena costituita Unione.

La versione open source di READY2USE è stata immediatamente utilizzabile e abbiamo personalizzato le classi esistenti aggiungendo alcuni dati contabili/gestionali tipici della PA e per noi molto importanti.

La disponibilità dei connettori verso Active Directory e VMware e di un help desk molto preparato ci ha spinti naturalmente verso la sottoscrizione del servizio di supporto.

La flessibilità di CMDBuild ci ha poi permesso di sviluppare soluzioni anche slegate dalla gestione degli asset IT.

La possibilità di creare classi completamente personalizzate e comunque collegabili ai domini già presenti nel sistema, le funzionalità di gestione dello storico, della reportistica e dei documenti fornite out-of-the-box, ci hanno permesso di creare rapidamente il sistema di gestione del Registro dei Trattamenti GDPR e renderlo accessibile ai vari livelli dell'Ente.

Allo stesso tempo, con le potenzialità del database PostgreSQL abbiamo integrato alcune viste del sistema di contabilità finanziaria, per noi fondamentale dal momento che ci occupiamo direttamente degli acquisti di beni e servizi IT, esponendo così le informazioni anche al personale tecnico che non si occupa direttamente di contabilità.

Il motore di workflow ci sarà particolarmente utile nei prossimi mesi perché dovremo recepire alcune modifiche normative in materia di agenti contabili relativamente al carico/scarico e consuntivazione del magazzino IT (Corte dei Conti Emilia Romagna - Circolare 1/2021).

Alessandro Baldoni
Responsabile Servizio Informatica

L'Unione della Romagna Faentina (URF) si è costituita nel 2015 e raggruppa 6 comuni della provincia di Ravenna. 
Il territorio conta circa 89000 abitanti e l'ente ha circa 500 dipendenti.
La peculiarità dell'URF è data dal fatto che tutti gli enti hanno conferito all'Unione sia le funzioni sia i propri dipendenti.
La Regione Emilia-Romagna annovera l'URF tra le Unioni avanzate (Programma di riordino territoriale 2021-2023).

I webinar di Tecnoteca

Si è tenuto lo scorso 14 ottobre un webinar di presentazione del Modulo di Asset Lifecycle e Asset Management di CMDBuild READY2USE. Qui è disponibile il video.

Lo scorso 11 novembre abbiamo poi presentato un webinar di approfondimento della funzionalità di manutenzione preventiva di openMAINT. Qui è disponibile il video.

Il 16 dicembre si terrà il prossimo webinar dal titolo:  "Data reconciliation in CMDBuild READY2USE"  che illustrerà le funzionalità del relativo modulo.

Rimangono a disposizione delle persone interessate le registrazioni dei webinar già svolti, qui trovate i link per accedere.